lunedì 21 novembre 2011

Burocrazia Indiana

Per recarsi in India basta avere il passaporto valido almeno 6 mesi e il visto che viene rilasciato dal centro visti di Milano o di Roma.

Alcune cose da sapere per affittare una moto in India:

- ufficialmente servono la patente italianala patente internazionale e il passaporto. E' buona cosa fare qualche fotocopia di tutti i documenti nel caso il noleggiatore li voglia tenere come garanzia.
La patente internazionale è molto semplice da fare, basta recarsi presso la motorizzazione civile, compilare un modulo sciegliendo il modello Ginevra e pagare due bollettini per un totale di 20 euro.
Non fate come il sottoscritto che ha aspettato l'ultimo mese per farla e al momento di partire non era ancora pronta.
- per quanto riguarda l' assicurazione conviene stipularne una dall'Italia specifica per i viaggi. Il ragazzo che mi ha affittato la moto mi ha assicurato che comunque ero coperto, per fortuna non ho mai avuto modo di appurarlo.
- assicuratevi che la moto abbia tutti i documenti, compreso il "pollution check", ovvero il controllo delle emissioni. Se ne è sprovvista viene efettuato da qualsiasi benzinaio per poche rupie.
- in alcuni stati non è permesso oltrepassare i confini con un mezzo affittato. Sono pochi ma informatevi bene prima di partire. Nel nostro caso non abbiamo avuto problemi di nessun tipo.
- il prezzo della moto varia da modello a modello. Per una Enfield in buono stato vi possono chiedere 500-600 rupie al giorno che sarebbero 9/10 Euro. Più giorni si affitta e più il prezzo scende.
Le altre moto tipo Honda Hero o Bajaj pulsar costano invece sulle 300 Rs al giorno
- per quanto riguarda i caschi  portateveli da casa! I caschi indiani sono molto economici e li trovate dappertutto (a bordo strada, al mercato) ma in quanto a sicurezza lasciano molto a desiderare.




Come affittare una moto in India

Come fare ad affittare una moto in India dall'Italia?
Se siete diretti verso il nord dell'India non farete fatica a trovare quello che cercate. Nuova Delhi è il punto di partenza per la mitica Manali - Leh quindi c'è la possibilità di scegliere su internet tra molti shop rent che  affittano moto di tutti i tipi e organizzano anche viaggi con macchina di supporto.
Per quanto riguarda l'India del Sud la cosa è un po' più complicata ma fattibile; sulla costa Ovest si possono trovare molti rent soprattutto nelle località più turistiche come Goa o Fort Cochin. Sulla costa est, da dove siamo partiti, non c'è quasi nulla, o perlomeno non su internet.
Tramite un forum di motociclisti indiani molto gentili, xBhp, sono venuto a conoscenza di un ragazzo che affitta moto a Bangalore cosi l'ho contattato (questo il suo sito) ed è cominciata la trattativa sulla moto.

Alla mia richiesta Vijai mi ha messo di fronte due possibilità tra le quali, con mio grande disappunto, la Enfield non compariva.
La scelta doveva essere tra la Honda Hero e la Bajaj Pulsar  che sono le due moto più vendute in India. (il motivo è presto svelato: una Enfield costa sui 2.000 € mentre una Bajaj o una Hero si trovano anche a 700/800 €)










Timidamente e con il rispetto che merita una Enfield gli ho chiesto se me ne procurava una e, dopo qualche giorno e dopo mille raccomandazioni da parte sua, abbiamo concluso la trattativa.
Mi avrebbe portato la moto a Chennai, dove saremmo arrivati in treno e, dopo 19 giorni gliel'avrei riportata a Bangalore, il tutto a un prezzo di 13.000 Rs trasporto incluso.
Naturalmente ho dovuto mentire spudoratamente a tutte le domande tecniche e non che mi ha fatto, non per prenderlo in giro ma per non farlo preoccupare troppo.
In realtà quello preoccupato ero io che non sapevo neanche come si accendeva una moto del genere e all'idea di farci 1700 km in 2 non ero proprio tranquillo.
Comunque il contratto era firmato e il viaggio in qualche modo era gia iniziato...
Devo ringraziare per il supporto tecnico il forum italiano della Royal Enfield, il Royal Enfield Owners Italia, dove ho avuto una grande accoglienza e dove mi hanno dato molti consigli utili. Grazie ragazzi!











domenica 20 novembre 2011

India del Sud, questa sconosciuta

India del Sud, questa sconosciuta.
La decisione di intraprendere un viaggio nel sud dell'India a bordo di una Royal Enfield 350cc non è nata per caso o dopo un trauma cranico ma è stata frutto di una serie di coincidenze e segni del destino.
Partiamo da molto lontano: era l'Ottobre del 2010 e, con la mia ragazza Elena, in un nebbioso pomeriggio pavese, stavamo fantasticando su una meta esotica per andarci a fare un giro durante le vacanze di Natale. Mentre si discute passa mia sorella e butta li un :" Perchè non andate in una missione a fare del volontariato?" (ndr: lavoriamo in campo Odontoiatrico, io come Igienista dentale e Elena come Odontoiatra).
L'idea ci piace, penso, e poi potremmo unire l'utile al dilettevole e passare il Natale in un modo diverso.
La cosa ci elettrizza e tempo di sera abbiamo gia un contatto e una possibile meta: India del Sud. Come India del sud? Io pensavo Africa, Haiti, paesi Andini ma India del sud proprio non mi sarebbe venuto in mente. Ma poi gli indiani puzzano, ci sono le fogne a cielo aperto, le mucche in mezzo alla strada, il cibo è piccante, sai quante malattie....il festival dei luoghi comuni insomma. E poi anche volendo fare un giro cosa c'è da vedere?  Dai si sa che in India è tutto al Nord: il Rajasthan, New Dheli, il Taj Mahal, Varanasi, il Gange e poi la mitica Manali-Leh la strada carrozzabile più alta del mondo.
Non è che mi ispira molto insomma.
Basta però un incontro con Paolo, il responsabile del progetto, per convincerci. Ci parla di questo prete indiano, Padre Maria, che,   torna nel suo paese d'origine e decide di accogliere orfani di strada. Comincia con quattro bambini. Oggi ad Allipalli ci sono due dormitori e due scuole che accolgono, sfamano e cercano di dare un futuro a 800 bimbi di strada.

Si parte per l'India, destinazione un villaggio sperduto tra i campi di riso, le piantagioni di canna da zucchero e di tabacco nell'Andhra Pradesh, uno degli stati più poveri del continente.



Prima della partenza eravamo convinti che il giro sarebbe stato questo:

Chennai - Mamallapuram - Pondicherry   160 km
Pondicherry - Chidambaram - Tanjore     181 km
Tanjore - Rameshwaram                         239 km
Rameshwaram - Kanyakumari                 294 km
Kanyakumari - Varkala                            138 km
Varkala - Allepei (Alappuzha)                  118 km
Allepei (Alappuzha) - Kochi                       54 km
Kochi - Coimbatore                                 200 km
Coimbatore - Gunduplet                          151 km
Gundlupet - Mysore                                   60 km
Mysore - Bangalore                                  142 km

QUI IL PERCORSO COMPLETO SU GOOGLE MAPS

Nella frase iniziale ho usato il condizionale perchè appena ci siamo scontrati con la realtà indiana abbiamo capito subito che il giro sarebbe stato  sconvolto.
Il punto di partenza e il punto di arrivo sono stati gli stessi, i km effettuati si sono avvicinati incredibilmente a quelli previsti, e le cose che abbiamo visto non hanno deluso le nostre aspettative, anzi!
L'unica cosa diversa è che abbiamo "navigato a vista" ovvero decidendo le tappe giorno per giorno o per due/tre giorni successivi, eliminando i "cancelli" che ci eravamo prefissati e accorciando il viaggio verso sud.
a breve la mappa del giro vero



Un particolare ringraziamento all'utente aargee del forum xBhp per la stesura dell'itinerario



giovedì 17 novembre 2011

Il viaggio

Questo blog nasce dalla  voglia di trasmettere e raccontare un viaggio fantastico!
Un viaggio che fino a poco tempo fa era solo nella testa, ma che come un tarlo piano piano si è insinuato e ha preso forma fino a diventare un'avventura incredibile.
Spero possa essere utile a chi, un domani, voglia seguire le nostre tracce (o crearne di nuove).
Buona lettura!